News:
La nuova caserma dei carabinieri? Deve essere demolita. A dirlo, fino ad oggi è stata la gente, a gridarlo è stata anche Italia Nostra, a denunciarlo sono stati praticamente tutti i media ma anche Striscia la Notizia con i suoi inviati speciali Fabio e Mingo. Ora il Comune di Gallipoli, ancora una volta mette nero su bianco: revoca il permesso di costruire e contestualmente redige il provvedimento di demolizione. Ma quello che per molti è una sorta di ecomostro pari a Punta Perotti di Bari, che oggi è solo uno spiacevole ricordo, è ancora lì, in piedi svettante davanti all’azzurro mare di Gallipoli. Sì perché, ad ogni azione corrisponde una reazione, una catena che sembra non finire mai. Infatti, la ditta Maya di Galatina che è la ditta costruttrice, nonché proprietaria del terreno, ha già depositato il suo bravo ricorso al Tar contro la nuova ordinanza di demolizione. Ed è così che ora ricomincia la lunga serie di ricorsi sospensive e controricorsi il cui risultato è quello di far scorrere tanta acqua sotto all’antico ponte gallipolino. Sono già passati cinque anni infatti, da quando da più parti si gridò allo scandalo per quella esagerata struttura posta all’ingresso di Gallipoli, a pochi metri dal mare e che sembrava nata sotto la cattiva stella dell’illegalità. Nel corso degli anni d’altra parte il Comune di Gallipoli ha fatto partire anche un’altra ordinanza di demolizione che però venne annullata dopo la delibera della giunta regionale del 13 ottobre 2006 che, praticamente, rilasciava alla caserma una sorta di autorizzazione in deroga a quelle che erano le illegalità della struttura rispetto ai dettami del Putt/Paesaggio. Allora come si arriva all’ordinanza di oggi? Esattamente 12 giorni dopo la decisione della Regione, successe qualcosa. Il Tar di Lecce, infatti, emise una sentenza unica relativa a tutti i ricorsi che erano in piedi per quella caserma proprio in seguito all’autorizzazione della Regione, di annullamento degli stessi ‘per sopravvenuta carenza di interesse alla decisione del ricorso’. Ma il Giudice non si fermò qui e di seguito disse, “ La Sezione ritiene però che la particolare pregnanza degli interessi in gioco imponga comunque la rilevazione, pur sintetica, di alcuni dei profili di illegittimità che hanno caratterizzato la vicenda”. Parla dunque illegittimità e stila pagine di riflessioni sulle stesse. Riflessioni che evidentemente hanno fatto molto riflettere il Comune di Gallipoli che comunque rimane ultima ratio della vicenda. Una riflessione che ha portato ad una nuova ordinanza di demolizione partita dall’Ufficio Tecnico e controfirmata dal Commissario Prefettizio, forse uno dei suoi ultimi atti prima di cedere il passo al sindaco Giuseppe Venneri. Insomma da cinque anni questa caserma pare essere sinonimo di illegalità e una domanda sorge spontanea: come mai l’arma dei carabinieri non ha ancora rinunciato ad una caserma così tanto ‘spettegolata’?
|