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GALLIPOLI - Avevano violato i sigilli e continuato le loro attività sul suolo demaniale. Nuovi guai per cinque attività che si affacciano sul mercato ittico di Gallipoli: venerdì sera è scattato un altro blitz interforze, dopo quelli di un anno fa e dello scorso dicembre.
Polizia, carabinieri, guardia di finanza e capitaneria di porto di Gallipoli sono intervenuti in seguito a una riunione tecnica che si è svolta nei giorni scorsi e hanno apposto i sigilli a tutto ciò che occupava abusivamente i 415 metri quadrati di area demaniale già sottoposta a sequestro preventivo nel dicembre dello scorso anno. Ad una pescheria è stata contestata l’occupazione di suolo demaniale marittimo e di demanio ferroviario. I titolari avevano posizionato due barche trasformate in espositori, 18 tavoli di legno, 8 tavoli di plastica, 12 sgabelli, 44 sedie di plastica e 57 sedie di legno. Tutti gli arredi sono stati sequestrati e affidati in custodia giudiziale al sindaco di Gallipoli. Sempre a carico della stessa pescheria è stata applicata una sanzione amministrativa di 1.500 euro e sono stati sequestrati, per assenza dei dati riguardanti la tracciabilità dei prodotti, 3 chili di prodotti ittici e 18 vasetti di vetro contenenti polpa di riccio di mare.
Ai titolari di una seconda pescheria, poi, sono stati contestati la violazione dei sigilli apposti nel precedente blitz e l’occupazione di suolo demaniale marittimo. Contestualmente, sono stati sequestrati (e affidati in custodia al primo cittadino) una botte di legno utilizzata come tavolino e sei sgabelli. Nello stesso locale sono stati trovati 17 chili di prodotti ittici privi di etichettatura: una violazione che ha portato gli investigatori a comminare ai titolari una sanzione amministrativa. Violazione dei sigilli e occupazione di suolo demaniale marittimo sono i reati dei quali dovranno rispondere anche i titolari di un’altra pescheria e di ristorante, che fuori dal locale avevano posizionato rispettivamente un tavolino, 12 sgabelli e un ombrellone e 8 tavoli con 32 sedie. Gli arredi della prima attività sono stati sequestrati e affidati in custodia al sindaco, quelli della seconda affidati allo stesso titolare.
Infine, a carico di un’altra pescheria è stata disposta la rimozione, a cura dall’amministratore giudiziale, tramite una ditta privata, delle attrezzature già sottoposte a sequestro penale nell’ambito del procedimento avviato dopo il primo intervento congiunto delle forze dell’ordine...(continua)
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