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Premessa
Una
Città come Gallipoli, di poco più di ventimila abitanti,
ha in realtà esigenze e problemi di una città molto più vasta.
Raccordarli, esaminarli, prospettare soluzioni e cercare di risolverli sarà
l’impegno della futura Amministrazione civica, che dovrà comunque tener
conto di quanto si è fatto in precedenza e di quanto vi è ancora da
fare, in un’ottica di trasparenza, legalità ed impegno, anche
rivisitando e rivedendo le vecchie progettualità e promuovendo una nuova
cultura della politica fondata su valori fondamentali, lavoro, ambiente,
valorizzazione delle risorse umane e culturali del territorio.
Ritengo che il mio programma possa raggruppare la serie di problemi e di
interventi inserendoli in ampi settori della vita cittadina e guardando
non a progetti faraonici di difficile praticabilità, ma a quanto di più
semplice da realizzare.
SVILUPPO
E TERRITORIO
Centro
storico
Gallipoli deve pensare ad una valorizzazione completa delle sue
risorse naturali, paesaggistiche e storiche, legata ad una significativa
ricaduta sulle condizioni economico-sociali della popolazione. Quando si
parla di sviluppo e territorio occorre in primo luogo rivolgere lo sguardo
alla Città vecchia, spesso dimenticata.
Occorre dimenticare in fretta il concetto di centro storico esclusivamente
visto in ottica solo turistica ed ancora di più di centro che tende a
svuotarsi, con la popolazione che raggiunge altre zone di Gallipoli.
Il centro storico di Gallipoli ha costituito per decenni il fulcro della
socialità, della cultura, della vita cittadina.
Va ricondotto all’antico splendore del passato: penso
alla valorizzazione degli edifici, al ripristino del basolato
possibilmente nell’intera città vecchia, al ripascimento della sabbia
della spiaggetta della Purità, all’incentivazione ed allo sviluppo del
commercio e dell’artigianato, a favorire da parte dei proprietari di
abitazioni e palazzi la ristrutturazione dei loro edifici con conversione
al turismo degli stessi, con sviluppo degli affittacamere e delle pensioni
piccole e medie, e con la possibilità di ospitare presso la propria
abitazione e sotto il controllo delle competenti autorità turisti e
visitatori, seguendo il modello di introduzione dei servizi Bed &
Breakfast.
La valorizzazione del centro storico passa anche da un’incentivazione
fiscale, concedendo agevolazioni a chi decide di affittare locali a
commercianti e per chi decide di aprire nuove attività nella città
vecchia.
La
città vecchia è inoltre un patrimonio elevatissimo dal punto di vista culturale. Occorre
abbandonare
il vecchio concetto della cultura, slegata da altri settori della vita
quotidiana e non collegata a progetti.
Le
attività culturali, soprattutto all’interno del centro storico, devono
fare parte di progetti omogenei ed uniformi, utilizzando tutte le
strutture possibili.
Penso ad esempio all’apertura di tutte le Chiese,
veri gioielli dell’arte e del barocco, in modo tale da poter
garantire la fruibilità delle stesse come vero patrimonio architettonico
della città.
Penso alla effettiva realizzazione del restauro del mercato coperto,
per garantire attività sociali, culturali e, ove possibile,
commerciali; alla ristrutturazione del piano sottostante il mercato
coperto, alla ristrutturazione del Castello, con lavori di ripristino e
restauro per garantire il pino utilizzo a fini culturali e turistici e
gestione dello stesso.
Gallipoli è una delle poche città in Italia che non può godere del suo
Castello, a differenza di altre. Mi pare necessario invertire tale rotta.
Un grande progetto che va approfondito e cercato di portare a soluzione è
anche quello relativo alla scoperta della Città ipogea, come avviene in
Napoli e Orvieto. Scoprire la città sotterranea è un’occasione unica,
che è sicuramente fonte di lavoro e che può essere realizzata attraverso
l’uso dei fondi comunitari; così come la ristrutturazione delle mura
della città e della passeggiata sottostante, ovviamente dopo la messa in
funzione del depuratore.
L’utilizzo della Sala Radium e del Teatro Garibaldi per fini culturali e
sociali ( penso al teatro locale ) darà nuova linfa alle associazioni ed
ai giovani che vorranno riutilizzare tali centri.
A tal fine ( piccoli spettacoli culturali e musicali), anche le corti e le
piazzette del centro storico vanno adeguatamente sfruttate.
Nel momento in cui penso ad un’ottica che non guardi al solo turismo nel
centro storico intendo riferirmi alla serie di interventi di cui sopra,
che rendano maggiormente vivibile la parte più bella della Città, che la
rendano fruibile, sotto ogni
aspetto quindi anche sotto l’aspetto turistico, e che possano consentire
occasioni di lavoro per i nostri cittadini.
Gestione
integrata del territorio ed interventi di promozione:
Zona
Pizzo e Isola S.Andrea.
Non
possono essere dimenticate le bellezze naturali di Gallipoli.
Bisogna in tutti i modi intervenire presso le Autorità competenti per la
istituzione della riserva naturale Regionale Isola S.Andrea-Litorale di
Punta Pizzo.
La legge regionale n.19/1997 ha già individuato questa zona come area
protetta.
La futura Amministrazione Comunale dovrà partecipare con funzione
propositiva e di impulso alla rapida definizione del perimetro al fine di
poter accedere a tutte le risorse finanziarie messe a disposizione del P.O.R. Puglia per il settennio 2000/2006.
Vanno rafforzate le attività di manutenzione del paesaggio e del
territorio, avviati i progetti di restauro degli ambienti degradati.
Ovviamente in queste aree non si potrà parlare di edificabilità,
concetto completamente contrario a quello di tutela del paesaggio
naturale.
D’altronde, per quanto riguarda la Zona Pizzo, l’iter avviato con la
convocazione della conferenza dei servizi si è rivelato impraticabile per
il parere espresso dalla Sovrintendenza ai beni ambientali. Ne deriva la
necessità di ridefinire, di concerto con la Regione Puglia e la Provincia
di Lecce, il perimetro della riserva naturale regionale, con conseguente
individuazione di nuove e diverse aree destinate a insediamenti
turistico ricettivi, che possono sicuramente trovare più idonea
ubicazione in zone poste a distanza dalla fascia costiera, coerenti con il
principio di tutela ambientale.
Bisogna inoltre concentrare ulteriormente tutti gli sforzi per
l’acquisizione dell’Isola di Sant’Andrea, con risorse che possono
essere reperite anche con l’ausilio della Provincia, che va nuovamente
coinvolta nella decisione, o anche tramite finanziamenti P.O.R..
Attivazione
sollecita del depuratore:
Gallipoli
attende da troppi anni l’utilizzo dell’impianto. Va favorito per
quanto possibile il recupero e riutilizzo delle acque reflue in
agricoltura, non potendo consentirsi altri tipi di scarico, che possono
essere tollerati, ma con le dovute cautele, solo in via provvisoria.
Interventi
in zone del centro urbano:
Va
portato a realizzazione il parco di via Firenze, ridefinendo però il
concetto di parco: vale a dire che vanno ridimensionate le colonne in
tufo, attualmente esistenti e come da progetto, anche per garantire la
massima fruibilità.
Così anche per la passeggiata del lungomare Galilei, laddove esistono dei
chioschi in cemento armato che deturpano il paesaggio e che vanno
abbattuti.
Va abbellita sicuramente via Lecce, porta d’ingresso della nostra città,
così come va abbellito viale Bari.
E’ da ristrutturare la casa di Riposo Cappuccini, con lavori, la cui
gara di appalto è stata espletata, che riportino la struttura al rispetto
delle norme attualmente vigenti e consentano di utilizzare l’edificio
per ricovero degli anziani.
In quella zona va disposto il riammodernamento del giardino e della zona
alberata.
In quest’ottica occorre tutelare gli spazi verdi urbani: è urgente un
intervento di pulizia straordinaria del parco Senape de Pace e della zona
di verde di viale Europa, lasciata all’abbandono; inoltre piace l’idea
di realizzare, ovviamente dopo la concertazione della stessa con i
proprietari, un vero polmone naturale nella pineta Li Foggi, con gestione
della stessa.
Inoltre si potranno proporre contatti all’Ente Ferrovie del Sud-Est per
il rifacimento della ferrovia che va dal Teatro Schipa al Porto, in modo
tale da utilizzare nuovi spazi, nella zona occupata ora dai binari, per
adibirli a verde e creare un fronte verso il mare.
Nella zona del Cimitero occorrerà portare ad esecuzione quanto già
programmato per la nuova zona di accesso al Cimitero e per la creazione di
nuovi parcheggi, soprattutto per garantire l’affluenza dei forestieri e
dei turisti in visita a Gallipoli nelle giornate estive e nei giorni
festivi, onde evitare ingolfamenti del traffico, anche a causa della
carenza di posteggi.
Mi piace pensare ancora alla realizzazione di spazi di aggregazione per le
attività sportive e ricreative nei vari quartieri, ricordando, a solo
titolo di esempio, il campetto dell’Istituto Professionale, il deposito
sotto il mercato coperto, la ex Manifattura tabacchi, l’area dello
stesso Parco di via Firenze.
Porto
turistico:
L’iter
avviato dalla precedente amministrazione si è interrotto a causa del
mancato finanziamento della Regione Puglia. La procedura può sicuramente
essere ripresa inserendo l’opera nei P.O.R. 2000-2006. Per quanto
possibile l’iter dovrà essere ripreso a partire dalla deliberazione
adottata dal Consiglio Comunale con
il rispetto delle prescrizioni del Comitato VIA del Settore Ecologia della
Regione Puglia già rese nel 1999.
Zona
industriale ed artigianale :
Da
troppo tempo si parla in Gallipoli di queste due zone, mai portare a
compimento.
Occorre considerare che se pure il turismo e la pesca sono le maggiori
risorse per Gallipoli, non vanno però trascurate altre attività che
certamente consentono di produrre redditi e lavoro.
Ed allora bisogna potenziare le nasciture zone industriali ed artigianali,
vigilando innanzitutto sulle serietà delle iniziative intraprese, onde
evitare conseguenze spiacevoli e facili illusioni, come verificatesi in
passato; bisognerà favorire l’insediamento di imprese per i settori
dell’artigianato avanzato ( abbigliamento, accessori sport e tempo
libero, ebanisteria, produzione in serie di oggettistica, ecc.) e la
creazione o l’insediamento di attività industriali ad elevata
tecnologia e a ridottissimo impatto ambientale ( industria della
componentistica elettronica, industria dei servizi, ecc.). Naturalmente
bisognerà riprendere la politica di infrastrutturazione del territorio,
dotando le zone in questione di tutti i servizi (luce, acqua, fogna,
connessione alla rete viaria, gas, ecc.).
Andranno al più presto assegnati i lotti della zona artigianale,
incentivando come possibile la migrazione delle unità produttive
incompatibili col tessuto urbano (carrozzerie, verniciature, piccole
officine meccaniche.
Il potenziamento di tale zona in una con la effettiva realizzazione
comporterà di conseguenza anche il rilancio del Porto Commerciale, anche
con il miglioramento delle vie di accesso.
Resta ovviamente imprenscindibile dall’idea di un rapido sviluppo di
tali aree l’effettiva sburocratizzazione delle procedure che
appesantiscono il processo, oltre alla creazione di una efficiente rete di
servizi e l’istituzione di nuovi.
TURISMO
Gallipoli
è sempre stata una Città accogliente, deve però migliorare notevolmente
nella qualità dei servizi per avvicinarsi, se non essere alla pari, alle
altre grandi località turistiche d’Italia.
Il turista va attratto per la tradizionale ospitalità dei cittadini, ma
anche con manifestazioni popolari, culturali, artistiche, sportive,
musicali.
Gallipoli è città che da sempre ha ospitato famiglie che hanno portato
ricchezza durante il periodo estivo e che si rivolgevano ad esempio agli
affittacamere o a piccole pensioni per trovare idonea sistemazione. Oggi
gli affittacamere sono stati sostituiti dalle immobiliari che svolgono un
lavoro proficuo, di raccordo ed anche di propaganda turistica.
La nostra Città deve guardare ad ogni tipo di turismo, da quello di massa
a quello d’élite.
Va favorita la realizzazione di ostelli per la gioventù, campus per i
giovani, pensioni, centri per scoutismo e scolaresche.
Va incentivata, come si diceva innanzi, la riconversione di alcuni edifici
nel centro storico o di condomini nella zona del Lido S.Giovanni perché
gli stessi possano essere adibiti a piccole o medie pensioni, anche per
incentivare il turismo della terza età, che com’è noto è più
frequente nelle stagioni medio-calde (aprile-ottobre).
Nel caso della zona del Lido S.Giovanni, e non solo per i turisti, ma
anche e soprattutto per chi vi abita, va senza dubbio realizzata la rete
fognante, essendo inconcepibile nel terzo millennio l’uso dei pozzi
neri.
Va guardato con favore anche il turismo d’élite. Occorrono sicuramente
nuove strutture alberghiere, perché i posti letto attuali sono certamente
insufficienti.
Bisognerà stare attenti però a non determinare la creazione di
cattedrali nel deserto; a tal fine è necessario approntare uno studio
certo sulla effettiva presenza di turisti in Gallipoli e su quanti durante
le stagioni la Città possa in effetti riceverne.
Il turista non può essere solo attratto dalla bellezza delle spiagge e
del mare o all’azzurro del cielo; occorre offrire servizi ed
infrastrutture, anche per rendere la Città più vivibile. In tal senso la
realizzazione del piano traffico, il collegamenti tra gli alberghi e la
Città con bus navetta, possibilmente con il ripristino della
metropolitana di superficie, l’installazione di piccoli box adibiti a
bagni pubblici ( assolutamente carenti in una città come la nostra), il
controllo dei prezzi e quant’altro si renderà necessario, renderebbero
più tranquilla e piacevole la vacanza.
Per gli insediamenti turistico ricettivi, occorre tener conto che
non possono essere approvati gli insediamenti che deturpano
l’ambiente. Per cui la scelta di istituire la riserva naturale nella
fascia sud del litorale di Gallipoli impone di affrontare la legittima
esigenza di migliorare e potenziare l’offerta ricettiva di Gallipoli
senza pregiudicare in alcun modo l’integrità della zona da salvare. La
previsione di nuovi interventi dovrà essere orientata in altre zone, come
ad esempio quella a nord della fascia di Gallipoli o quella a sud
nell’entroterra, a debita distanza dall’area protetta, sempre nel
pieno rispetto delle disposizioni di legge a tutela dell’ambiente.
Inoltre, ogni azione volta ad agire sull’offerta turistica della Città
deve necessariamente indirizzarsi verso una politica di restauro
conservativo e recupero dei beni artistici, architettonici e
storico-testimoniali, in un coordinamento tra turismo e cultura.
Vi sono infatti delle situazioni di degrado che vanno certamente risolte,
come quelle relative alla Fontana Greca, al Castello, al Palazzo Tafuri, a
buona parte del centro storico, alle chiese fuori del centro abitato, alle
cave della contrada l’Ariò e del colle di San Leonardo.
L’Amministrazione comunale dovrà intervenire ove possibile anche in
queste zone, favorendo le politiche di restauro e sviluppo.
Infine, nel settore turismo e cultura va rivolta l’attenzione in
particolare ad Internet con
sviluppi e miglioramenti dei siti, anche promozionali, oltre alla
divulgazione di dépliants, pubblicazioni ed inserzioni sui grandi
giornali quotidiani. Un’occasione di lavoro potrà essere fornita a quei
giovani sotto il profilo della cooperazione turistica, anche a livello di
servizi, che l’Amministrazione dovrà agevolare e sollecitare.
Baia
Verde, Rivabella e Lido Conchiglie
Le
frazioni e le borgate appaiono purtroppo interamente abbandonate. Eppure
in quelle zone vi sono numerosi residenti, che sono cittadini come tutti
gli altri, che pagano le tasse e pretendono come è giusto che sia dei
servizi.
L’Amministrazione Comunale dovrà farsi carico dei loro problemi e dare
delle significative risposte, soprattutto durante la stagione estiva, con
l’installazione di appositi servizi, tra cui i Vigili Urbani.
POLITICHE
SOCIALI E SERVIZI PER LA COLLETTIVITA’ E LA PERSONA
In
questo settore il ruolo dei Comuni è profondamente cambiato: da semplice
erogatore dei servizi decisi ed organizzati a livello centrale, il Comune
diviene soggetto principale del sistema integrato di interventi e servizi
sociali che dovranno essere realizzati con gli altri enti locali
attraverso il piano di zona ( e quindi viene incentivato il rapporto di
partnerariato tra i vari Comuni dello stesso comprensorio) e con le stesse
organizzazioni di volontariato.
Accanto ai tradizionali sussidi economici devono nascere servizi di
assistenza domiciliare per gli anziani, servizi di sollievo per le
famiglie che accudiscono familiari non autosufficienti, percorsi di
inserimento per i disabili. L’Amministrazione è chiamata ad un forte
impegno in questo settore.
Ed allora occorrerà avere un occhio di riguardo per l’assistenza
domiciliare integrata per anziani e disabili, attuando il progetto ADI già
disposto con possibilità di estenderlo anche ai malati terminali, per gli
interventi e politiche dirette alla prevenzione delle tossicodipendenze,
da realizzare con accordi con la ASL, proseguimento degli interventi
previsti in favore dei minori, riapertura della casa di riposo Cappuccini,
istituzione di centri sociali per anziani, uno nel borgo, l’altro nel
centro storico, per gli interventi straordinari di abbattimento delle
barriere architettoniche nei vari edifici comunali.
Particolare importanza rivestirà l’istituzione di un osservatorio
permanente per il disagio giovanile, che svolga anche le funzioni previste
dal Comitato comunale per il benessere sociale da istituire in base alle
disposizioni già rese del Prefetto di Lecce, con la creazione di luoghi
di aggregazione giovanile e con la partecipazione di Parrocchie ed
associazioni del volontariato del Terzo Settore e della Scuola.
Per il Ceduc, inoltre, l’impegno dovrà essere quello di farlo diventare
un centro aperto alle esigenze degli adolescenti e dei giovani del
territorio, ma anche quello di accoglienza per minori extracomunitari, con
potenziamento dell’intervento assistenziale ed educativo.
L’Amministrazione Comunale dovrà avere inoltre particolare attenzione
verso i lavoratori socialmente utili, possibilmente perseguendo la
politica già avviata dall’Amministrazione Provinciale, con graduale
inserimento di questi lavoratori in ambito comunale, nel rispetto della
legge. Va detto difatti che tali lavoratori possono essere impiegati, ad
esempio, per qualsiasi lavoro di piccola e media manutenzione, senza dover
ricorrere a gare d’appalto, indubbiamente più onerose per le casse
comunali.
Rapporti
con associazioni e circoli
Vanno
raccordati i rapporti con tutte le Associazioni culturali, giovanili,
ricreativi, commerciali e sportive di Gallipoli, con riunioni periodiche
con queste e con una programmazione degli eventi da inserire in appositi
programmi durante l’intero corso dell’anno. L’organizzazione
dell’Estate Gallipolina, di concerto con le varie associazioni, dovrà
essere avviata in maniera tempestiva e non improvvisata.
L’Amministrazione potrà promuovere ed incentivare anche attraverso la
dotazione di strutture logistiche e strumentali le associazioni, il
volontariato, la cooperazione, stabilendo anche all’uopo una apposita
delega consiliare.
Rapporti
con Istituti Scolastici
Una
Città come Gallipoli attende da tempo l’istituzione di una scuola
alberghiera, che possa fornire uno sbocco occupazionale ai nostri numerosi
giovani.
Vanno intensificati i rapporti con l’Università degli Studi di Lecce e
con Presidi e dirigenti degli Istituti Scolastici per realizzare in tempi
utili e non durante la stagione scolastica ciò di cui le scuole hanno
bisogno, anche attraverso la teledidattica e la istituzione di aule
multimediali.
Traffico
cittadino e vivibilità- Zone periferiche - Vigili Urbani
E’
noto che l’incarico per la redazione del piano del traffico è stato già
affidato a società specializzata. L’impegno della nuova Amministrazione
dovrà consistere in una rapida “cantierizzazione”, previa la
consultazione dei cittadini e della categorie sociali.
Va rafforzata l’isola pedonale di Piazza Aldo Moro, vanno studiati
appositi piani in relazione ai sensi unici lungo le parallele del Corso
Roma. Va favorita la pedonalizzazione del Corso Roma nelle giornate
festive durante la stagione
estiva. Va esaminato seriamente il problema della circolazione dei veicoli
nel centro storico, in modo tale da garantire la massima fruibilità della
città vecchia al cittadino ed al turista.
L’Amministrazione dovrà farsi carico inoltre di garantire ai
proprietari di auto di residenti nel centro storico che non hanno un
garage di avere un posteggio fisso e numerato lungo le riviere.
Il traffico cittadino sta diventando sempre più insostenibile. Se
vogliamo garantire la vivibilità a tutti, è certo che andranno
considerati degli interventi per migliorare la qualità urbana della Città
(riduzione del traffico delle auto, misure di trasporto ecocompatibili,
interventi di riduzione della produzione dei rifiuti e di promozione della
raccolta differenziata, riqualificazione delle periferie.
In ordine a questi, non si può sottacere che le zone 167 e Peep vanno
fornite di adeguati servizi e controlli, in ogni campo, sia per la
sicurezza dei cittadini, sia per la qualità della vita. I quartieri in
questione non possono essere considerati come dormitori. Sono sporchi,
insicuri, privi di servizi. Bisognerà in primo luogo garantire i servizi
comunali più frequenti ed assicurare gli spostamenti anche con bus
navetta.
Di poi, occorrerà potenziare ove possibile il servizio dei Vigili Urbani,
da adibire alla gestione del traffico e del territorio. Si esaminerà la
possibilità di istituire il Vigile di quartiere, al fine di dare risposte
alle esigenze dei cittadini.
Inquinamento
elettromagnetico ed acustico
Recentemente
è stata approvata la legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a
campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, che prevede sanzioni per i
titolari degli impianti che producono emissioni oltre i limiti di legge,
obbligandoli a trasferire gli impianti fuori dei centri abitati. I Comuni
possono disciplinare sotto il punto di vista urbanistico e della tutela
della salute l’installazione delle antenne e degli altri impianti.
Numerose sono state le proteste dei cittadini che risiedono nei pressi dei
tralicci, preoccupati per i riflessi per la salute derivanti dalla
radiazioni non ionizzanti. Occorrerà darsi da fare per approvare un
regolamento comunale e comunque procedere al monitoraggio degli impianti.
Per quanto concerne l’inquinamento acustico va applicata anche da parte
del Comune di Gallipoli la legge quadro n.447 del 1995 che prevede precisi
valori di emissione di sorgenti sonore ed impone che la domanda di nuove
concessioni per attività ricreative devono contenere una documentazione
sull’impatto acustico. Va tenuto presente che i Comuni il cui territorio
ha un rilevante interesse turistico paesaggistico ed ambientale, come
Gallipoli, possono prevedere limiti di esposizione al rumore inferiore a
quelli previsti dalla normativa statale.
L’attuazione di tali iniziative garantisce una vacanza tranquilla ai
turisti ed anzi li attira sempre più.
Prevenzione
del randagismo
Si
ritiene utile attivare una seria campagna di sensibilizzazione per
l’anagrafe canina e di sterilizzazione delle cagne randagie. Occorrerà
inoltre migliorare la struttura che ospita il canile presso l’ex
Macello.
Commercio
Il
mercato settimanale di Gallipoli è il secondo della provincia.
L’Amministrazione Comunale dovrà interessarsi di riposizionare in area
più idonea il mercato settimanale, organizzandolo inoltre secondo fasce
merceologiche consimili, attuando un controllo assiduo onde evitare
abusivismi e malcontento.
Stabilire inoltre dei punti fissi per gli ambulanti.
Comunque ogni iniziativa riguardante tale settore dovrà essere presa di
concerto con la categoria dei commercianti, in un’ottica di
concertazione.
Erogazione
di servizi pubblici
Si
ritiene che la soluzione avanzata dalla Amministrazione precedente, in
materia di società multiservizi, pur essendo una delle soluzioni
possibili, al fine di una migliore erogazione di servizi pubblici, dovrà
essere sottoposta ad un rigoroso approfondimento circa i benefici che da
questa scelta possono derivare al Comune ed ai cittadini-utenti, non
escludendo la gestione in appalto, il Consorzio o, ancora l’Unione di più
Comuni.
PESCA
Il
mondo della pesca è certamente uno dei settori più antichi della nostra
Città ed è stato più volte trascurato.
Invece i pescatori costituiscono uno dei settori più vivi della nostra
popolazione; il loro ruolo deve essere sempre più valutato.
Il programma dell’Amministrazione comunale dovrà prevedere il
completamento immediato del Mercato Ittico all’ingrosso, con la
costituzione di una società mista a partecipazione pubblico-privata che
veda tra i soci la presenza degli operatori del settore in maniera
paritaria. La partecipazione pubblica potrà essere garantita in primis
dal Comune, dalla Provincia, dalla Camera di Commercio, La partecipazione
privata dovrà essere rappresentata dalle cooperative della pesca e/o
dalle loro associazioni e dai commercianti all’ingrosso. In ogni caso,
bisognerà procedere alla individuazione dei soggetti interessati alla
costituzione della società mista per la gestione.
L’Amministrazione potrà farsi carico della creazione di un punto di
snodo geografico-commerciale per il commercio dei prodotti della pesca che
ruoti attorno al nuovo mercato ittico e che rafforzi la rotta di
commercializzazione del pescato nel resto d’Italia.
Bisognerà poi agevolare la possibilità di creazione di un consorzio fidi
per il credito di esercizio della piccola pesca partecipando con una quota
nel fondo di garanzia insieme ad altre Amministrazioni pubbliche.
Va tenuto presente che le esigenze degli operatori del settore vanno
adeguatamente considerate. La categoria non è stata mai coinvolta negli
studi di fattibilità e sviluppo del porto di Gallipoli, quando invece
deve essere ritenuta come una dei protagonisti.
In tal senso occorrerà avviare una “consulta della pesca”.
Il prodotto locale è certamente un prodotto di qualità. Vanno
incentivati, sollecitati ed assicurati gli interventi pubblici per la
valorizzazione del prodotto locale, anche perché dal 2002 entreranno in
vigore disposizioni che prevedono la carta di provenienza dei prodotti
della pesca.
Per quanto concerne poi il mercato ittico al dettaglio si potrà esaminare
la rilocalizzazione dello stesso in sito più idoneo, oppure la completa
ristrutturazione dell’attuale mercato. L’odierna struttura è
completamente inadeguata e sanitariamente inefficiente. Si potrà pensare
anche ad una eventuale creazione di altro punto vendita in zona non
congestionata.
Infine, vi è la massima disponibilità della nuova Amministrazione ad
agevolare il libero mercato dei prodotti petroliferi all’interno del
porto di Gallipoli, non ritenendo adeguato ai tempi in cui viviamo un
regime di monopolio.
LEGALITA’
E TRASPARENZA
Fondare
l’azione di governo sullo sviluppo significa fondarla sulla legalità.
Non c’è sviluppo vero, non c’è lavoro vero e ricchezza vera senza
legalità. Legalità significa anche trasparenza, nelle azioni di governo
e nei rapporti con i cittadini, con le altre istituzioni, con le forze
sociali. Significa assumere come priorità quella del rispetto della
legge, che è la base dei rapporti di solidarietà con i cittadini.
L’azione di governo non può essere condotta solo attraverso una mera
delega, conferita ai cittadini, senza rendere a questi alcun conto. E’
pertanto necessario che i cittadini sia singoli sia in forma organizzata
siano coinvolti nelle scelte decisionali, che cioè progettino,
sollecitino decisioni. Naturalmente non si può lasciare questo processo
allo spontaneismo: deve avvenire riempiendo l’azione con i valori, perché
quella che bisogna costruire è la Città che include, che accoglie,
quella della quale tutti si sentono cittadini, una Città a misura
d’uomo.
Occorrerà pertanto ribadire l’impegno attivo nelle associazioni di
comuni che si occupano di legalità (ad es.: Anci); fondare un
osservatorio sugli appalti, collegato con il sistema nazionale degli
appalti, capace di leggere i dati in modo tale da svelare eventuali
partecipazioni poco chiare e poco lecite; utilizzare al meglio i fondi
stanziati dalle legge 285 sull’infanzia, in quanto prospettiva di
collegamenti con le competenze esistenti sul territorio; svolgere intensa
attività di prevenzione, sviluppando l’educazione alla legalità;
istituire una commissione politico-amministrativa per la trasparenza e la
legalità nei cui uffici, con il coinvolgimento delle forze politiche di
maggioranza e di opposizione ricadranno la diffusione in ambito locale
della cultura della legalità e della cura della cosa pubblica, la difesa
dei diritti del cittadino, integrando ove possibile l’azione del
Difensore civico, che va assolutamente nominato, la realizzazione della
prassi di trasparenza politica ed amministrativa.
Creazione
delle consulte locali
Onde
assicurare la partecipazione dei cittadini e delle categorie sociali nelle
scelte e nella promozione di attività l’Amministrazione si prenderà
carico dell’istituzione di varie consulte locali.
Così andranno istituite ad esempio la Consulta
della pesca, cui parteciperanno pescatori, pescivendoli, armatori,
ambientalisti, ricercatori e biologi, rappresentanti della Capitaneria di
Porto; la Consulta del Turismo, che raccoglierà operatori alberghieri,
gestori di esercizi di ristoro in genere e di divertimento, operatori
delle agenzie di viaggio e tour operators, rappresentanti degli enti preposti, oltre ad associazioni o
soggetti culturali e ricreativi promotori di iniziative di interesse
turistico; la consulta della Cultura, in cui raccogliere dirigenti degli
Istituti scolastici, gestori delle scuole private esistenti sul
territorio, responsabili di associazioni e gruppi di interesse culturale,
religiosi che coordinano gruppi giovanili nelle parrocchie e laici
impegnati nel volontariato, operatori culturali e storici locali; la
Consulta del lavoro, che raccoglie imprenditori locali, rappresentanti
delle forze sindacali, dirigenti degli uffici preposti, il servizio
Informa giovani, esperti nel ramo del reperimento delle risorse
finanziarie, rappresentanti delle categorie professionali e del mondo del
lavoro, consiglieri regionali e provinciali eletti anche con il voto dei
gallipolini; la Consulta dell’Ambiente e dell’Urbanistica, cui
parteciperanno associazioni ambientalistiche, imprenditori, progettisti e
rappresentanti dei lavoratori dell’edilizia civile e privata; la
Consulta dell’Ordine pubblico, con la presenza dei dirigenti delle forze
dell’ordine, della Protezione Civile, dei rappresentanti di quartiere,
delle scuole, ecc.; la Consulta del Commercio cui parteciperanno i
rappresentanti delle associazioni di categoria, i delegati sindacali del
personale occupato nel settore, gli imprenditori, le associazioni locali
dei commercianti; la Consulta della Sanità, che accoglierà i
responsabili amministrativi e sanitari delle relative strutture pubbliche
e private insistenti sul territorio; la Consulta dello Sport, cui
prenderanno parte i rappresentanti delle associazioni sportive locali, i
gestori di strutture ed impianti sportivi, gli insegnanti di educazione
fisica, i medici dello sport.
POLITICA
TRIBUTARIA LOCALE
Le
scelte di politica tributaria locale della Amministrazione non possono non
tener conto della situazione esistente, che ha portato ad una accresciuta
autonomia impositiva degli enti locali, all’avvenuto completamento della
lotta all’evasione, con allargamento della base imponibile, alla
pressione tributaria che nonostante la cessazione dello stato di dissesto
continua a mantenere livelli alti.
Obiettivi della futura Amministrazione dovranno essere quelli di porre un
freno alle spese correnti e limitare il facile ricorso ai mutui della
Cassa DD.PP. che per interessi e quote di capitale appesantiscono la
gestione per svariati anni. Ciò non significa rinunziare alle opere
pubbliche che possono trovare una fonte nel ricorso ai fondi comunitari.
Occorrerà distribuire sull’intera cittadinanza i benefici di una minore
pressione tributaria, finalizzare in maniera diretta alcune agevolazioni
alle categorie socialmente più deboli ed alle categorie produttive,
favorire una concreta partecipazione democratica dei cittadini e delle
categorie alle scelte di politica tributaria.
Ci si propone di non superare l’attuale livello delle entrate tributarie
mediante una riduzione generalizzata di tutte le aliquote e tariffe
direttamente proporzionale al maggior gettito rinveniente dalla lotta
all’evasione. In maniera di ICI si dovrà puntare alla totale esenzione
della prima casa, come stabilito dal governo di centrosinistra; ciò si
potrà ottenere in più riprese mediante una progressiva riduzione
dell’aliquota oppure con un aumento della detrazione di imposta. L’ICI
sugli immobili potrà essere manovrata per scoraggiare la “non
locazione” delle seconde case, con conseguente freno al mercato dei
fitti.
Per ciò che concerne la TARSU, in previsione della sua sostituzione con
la tariffa “Ronchi” si rende necessario ogni sforzo al fine di
contenere il costo del servizio e conseguentemente il carico tributario
per i cittadini. Si dovrà puntare ad una seria attività di raccolta
differenziata, che avrà l’effetto di ridurre i costi di smaltimento e
quindi il costo del servizio.
Il canone per l’occupazione del suolo pubblico non dovrà essere
applicato in maniera indiscriminata e quasi uniforme per tutto il
territorio, anzi va utilizzato in modo flessibile al fine di favorire
determinate scelte di politica economica. Ad esempio una riduzione del
canone nel centro storico può favorire gli insediamenti produttivi e
rendere meno onerose le ristrutturazioni degli immobili. Una Consulta
tributaria assicurerà la partecipazione attiva dei cittadini alle scelte
di politica tributaria, con l’obiettivo di rendere più equa la
ripartizione dei tributi. Sarà presieduta da un rappresentante
dell’amministrazione e vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle
categorie professionali e delle associazioni di categoria presenti sul
territorio.
INCARICHI
PROFESSIONALI
Si
dovrà tener conto nella progettazione e nelle altre attività
amministrative principalmente di professionisti e operatori locali,
coinvolgendo per quanto possibile le maestranze locali nell’affidamento
delle opere. L’attuazione di tale indirizzo nei limiti e nel rispetto
della concorrenza della capacità e della trasparenza produrrà una
distribuzione della ricchezza prodotta sulle risorse gallipoline, senza
dispersione della stessa massicciamente all’esterno.
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