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Un’occasione
unica per gli alunni di terza media dell’Istituto Scolastico Comprensivo
del primo Polo ieri mattina alle 10,00 nella sede di via Rosario.
L’incontro con il dottor Cataldo Motta, Procuratore aggiunto della
Repubblica, preposto alla Direzione Antimafia, ha rappresentato un momento
altamente educativo nella discussione del tema “Varie forme di
criminalità”. L’occasione è stata offerta dal progetto “Educazione
alla legalità” attivato dai docenti della scuola media. All’incontro
erano presenti, oltre al Dirigente scolastico professoressa Sabina Di
Pinto, il Presidente del Distretto dott. Renzo Costantini, il Comandante
della Compagnia dei Carabinieri, della Compagnia della Guardia di Finanza
e il primo dirigente del Commissariato di Polizia.
Un intervento
quello del dott. Motta molto apprezzato sia dagli operatori scolastici che
dagli alunni, che non hanno perso neanche una battuta, specialmente
nell’analisi storica sul fenomeno della malavita organizzata in Puglia.
A far radicare in queste terre il seme della illegalità, secondo Cataldo
Motta, è stato sicuramente nel momento in cui in alcuni paesi, sono stati
inviati a “soggiorno obbligato” delinquenti di altre zone, con
l’errore di aver sottovalutato il rischio riveniente da questi
soggiorni. “I delinquentelli” che fino a quel momento operavano in
queste zone, spiega il Procuratore aggiunto della Repubblica hanno trovato
terreno fertile ed avviato approcci con quelli che rappresentavano la
malavita organizzata. Da qui l’idea di “consorziarsi” e far nascere
la Sacra Corona Unita. Quindi secondo Cataldo Motta una malavita quella
salentina più che altro importata anziché endemica. Quello comunque che
ha particolarmente sottolineato il Procuratore è che nella lotta alla
criminalità “è fondamentale il contributo dei cittadini e la
collaborazione di essi con le forze dell’ordine”.
Poi
una girandola di domande tanto da costringere i docenti a sospendere gli
interventi.”Dott Motta che ne pensa della pena di morte. Può essere
considerata più valida dell’ergastolo?” Secondo l’intervistato
"sicuramente non può la pena di morte essere considerata un
deterrente contro i reati gravi. “Oltretutto la società civile non può
scendere ai livelli della malavita organizzata”. Da ieri poi è entrato
in vigore l’utilizzo del braccialetto elettronico al polso dei
sorvegliati e proprio questa notizia ha stimolato la domanda da parte di
un alunno al dott. Motta circa l’utilità di questo mezzo elettronico.
“Certamente” la risposta. Oltretutto, secondo il magistrato
l’impiego del braccialetto permette l’utilizzo delle forze
dell’ordine diversamente impiegate al controllo dei malviventi. E dei
rischi che corrono i magistrati e tutte le forze dell’ordine? “Fanno
parte di ogni Mestiere. E nessuno assicura Motta pensa ai rischi
nell’esercizio delle sue funzioni”.
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Centrodestra alle prese con AN
7 aprile 2001
Ma
se a sinistra non ridono a destra non fanno salti di gioia. Le
dichiarazioni di qualche giorno fa di Corrado Calvi, presidente
dimissionario del Circolo di AN secondo il quale se il candidato sindaco
della Casa delle Libertà Giuseppe Venneri vuole l’appoggio di Alleanza
Nazionale deve accettarne il programma, ha scosso un po'
l’ambiente. “I programmi si propongono, si concordano, si discutono.
Non si possono imporre”, commenta l’ingegnere Enzo Benvenga.
“Al di
la dei contenuti, non si capisce perché – si chiede Enzo Benvenga -si assumono certi atteggiamenti. Non si sa bene se si è alla
ricerca di qualche alibi oppure si vuole spingere qualcuno ad uscire allo
scoperto e a replicare”. Benvenga è anche preoccupato per
l’improvviso ritorno di “ alcuni branchi di lupi famelici” che
secondo lui sembravano “estinti, seppelliti dalla storia politica
gallipolina”. Non si sa bene con chi ce l’abbia, l’ex
Consigliere Comunale di Forza Italia. Fatto sta che “Chi in tutti questi
anni, nel bene e nel male è stato sempre presente sulla scena politica
deve essere allarmato – secondo Benvenga– tutto questo può provocare
possibili future cause di estremo disagio politico-amministrativo che nel
passato hanno già portato a “nefaste” conseguenze”. “Se Venneri
non dimostrerà di avere gli opportuni anticorpi per bloccare sul nascere
tutte queste iniziative – mette in guardia Benvenga – per lui e per la
Casa delle Libertà eventuale vittoria potrebbe trasformarsi in una brutta
esperienza di brevissima durata”.
I DS rivogliono Strazzeri segretario
7 aprile 2001
La
campagna elettorale sta per cominciare ma ancora nei due poli non regna la
bonaccia. A sinistra il Comitato direttivo della sezione cittadina dei
Diessini torna alla carica e chiede al professor Marcello Strazzeri di
ritornare a guidare il partito specialmente in questo momento che si rende
necessaria “un’accelerazione della nostra iniziativa – scrive la
maggioranza dell’organo di partito – in vista della formulazione della
lista dei candidati del Partito e del completamento dell’iter del
confronto nella coalizione per la definizione del programma, in modo tale
da garantire alla sezione piena operatività ed una puntuale precisazione
della nostra impostazione politico-programmatica in seno all’alleanza di
centro-sinistra”. I firmatari del documento sostengono che “tale
richiesta è fondata sulla certezza che i risultati raggiunti in questi
mesi dal partito e che il lavoro paziente svolto per costruire la
coalizione che si riconosce nella candidatura di Biagio Palumbo a Sindaco,
abbiano messo in evidenza doti di sicuro equilibrio e di solida
impostazione politico-culturale del compagno Strazzeri”. Stando alla
maggioranza del direttivo è “essenziale” che “la direzione della
sezione ritorni nelle mani di un compagno ad essa iscritto” specialmente
“per la conduzione della campagna elettorale e per l’esigenza di un più
alto grado di mobilitazione del partito a sostegno dell’alleanza di
centro-sinistra e della candidatura al Parlamento di Massimo D’Alema e
Maria Rosaria Manieri”. |