|
Sono
stati effettuati nella giornata di ieri dalla Commissione mandamentale di
Gallipoli i sorteggi per l’ordine di apparizione sulla scheda dei
candidati sindaci, valida per il rinnovo del Consiglio Comunale del 13
maggio. Il primo posto a sinistra verrà occupato da Giuseppe Venneri con
affianco le liste a lui collegate che sono, così come compariranno sulla
scheda: Democrazia Europea (D.E.),Cristiani Democratici Uniti (CDU),
Centro Cristiano Democratici (CCD), Alleanza Nazionale (A.N.), Forza
Italia (F.I.). Questa rappresenta la coalizione del centro destra, ovvero
la Casa delle Libertà. Al secondo posto è stato sorteggiato il candidato
sindaco Biagio Palumbo per l’Ulivo e Rifondazione Comunista. Le liste
che lo sostengono sono nell’ordine di sorteggio: Democratici di Sinistra
(D.S.), Margherita, Girasole, Partito Rifondazione Comunista (P.R.C.). Al
terzo posto sulla scheda andrà il candidato sindaco Antonio Vallebona con
affianco la lista della Polis e Gallipoli Democratica.
I partiti intanto stanno mettendo a punto gli ultimi ritocchi e
poi saranno pronti a sparare le proprie cartucce. Per questa sera è stato
organizzato un incontro al vertice tra i segretari del Centro sinistra,
compresa Rifondazione e il candidato alla Camera Massimo D’Alema. Da
indiscrezioni trapelate pare che l’argomento su cui verterà il faccia a
faccia sarà la richiesta di una maggiore chiarezza nei rapporti con
le liste civiche, in caso di ballottaggio. Anche perché stando alle
passate dichiarazioni di tutti, (o quasi), i segretari dei partiti della
coalizione nessuno è disposto ad accordi trasversali. Per dovere di
cronaca e sfogliando con attenzione le liste si può constatare
l’assenza dalla alleanza del centro sinistra del Partito dei Comunisti
Italiani. Il rappresentante del partito di Cossutta, Bruno Romano
Fiammata, all’ultimo momento ha abbandonato la coalizione e si è
schierato con Gallipoli Democratica. Lista questa che appoggia Vallebona.
La decisione risulta inspiegabile anche perché Fiammata aveva partecipato
a tutte le riunioni delle delegazioni per la scelta del candidato sindaco.
|
La politica nel sangue
18
aprile 2001
Potenza
degli ideali? Di questi tempi forse è un po’ esagerato. Sta di fatto
comunque che a Gallipoli, nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio
Comunale, padre e figlia si sono candidati uno con Alleanza
Nazionale e l’altra con il Partito di Rifondazione comunista. Lui Aldo
Romeo, stando alle sue affermazioni da sempre militante del partito di
Fini, lei Laura Romeo trentaduenne, con un figlio sedicenne sceglie
di candidarsi col partito di Bertinotti “ per riconoscenza – dice la
ragazza – verso chi ha provveduto a venirmi incontro e assicurarmi un
posto di lavoro”. Lei fa la commessa in un negozio di abbigliamento in
via Lecce, il padre di professione fa il commerciante di tessuti “ed è
proprio per questo -dice- che preferisco che la mia foto non esca sui
giornali. Sa, io commercio tessuti e giro quasi tutta l’Italia. Fornisco
tessuti a tantissimi professionisti e non voglio che venga riconosciuto
anche fuori Gallipoli. Pensi che neanche al mio partito l'ho data”.
Eppure chissà quanti avrebbero pagato per comparire sulla pagina di un
giornale in questo periodo. Opinione comunque da rispettare quella sulla
privacy del commerciante. Ma se venisse eletto? Un problema che
sicuramente affronterà dopo, ad elezione avvenuta. Insomma se non è un
caso unico in tutta Italia, poco ci manca. Padre e figlia candidati nella
stessa città, in due liste avversarie. Fino ad oggi in una stessa
famiglia ci sono stati padri e figli divisi dal tifo di una squadra, da
ideologie politiche ma forse mai era accaduto che la figlia si candidasse
con un partito e il padre con un altro. Addirittura due partiti schierati
su due opposte coalizioni. Ma allo stesso tempo storicamente agli
antipodi. Signora Laura, che cosa intende fare se venisse eletta?
“Vorrei dare il mio contributo per far si che aumentasse il lavoro a
Gallipoli. Quindi combattere la disoccupazione”. Secondo la candidata
del PRC se i politici risolvessero il problema principale dei giovani, da
questi riceverebbero sicuramente in premio il voto. E’ chiaro a questo
punto che se Laura Romeo vorrà sdebitarsi con i compagni di Rifondazione,
dovrà chiedere ad amici, conoscenti e parenti quanti più voti possibili.
Anche all’interno della sua famiglia. Ma da questo orecchio papà Aldo
non ci sente.” Alla fine anche lei voterà per me, me lo ha detto. –
dice – Anche perché i voti della mia famiglia, che è assai lunga, non
si toccano, convergeranno tutti su di me”. E’ chiaro però che proprio
per non addolorare il cuore di un genitore, qualche innocente bugia, ma
sempre a fin di bene, la figlia la può anche dire. Ma lei, signor Aldo
quando l’ ha saputo cosa ha fatto, cosa ha detto? “Ormai era cosa
fatta. L’ ho appreso di ritorno da Caserta. Secondo me però mia figlia
è stata assai sprovveduta ad accettare la candidatura”. Certo è dura
da digerire, ma purtroppo in politica come in guerra e in amore, tutto è
consentito e il fine giustifica i mezzi. Quanti voti riuscirà la figlia a
togliere al suo papà o viceversa? E così entrambi si danneggeranno a
discapito del più forte. Certo Aldo Romeo ha sperato fino all’ultimo
che la sua Laura decidesse, come lui stesso confessa, di recarsi al
Municipio e ritirare la candidatura. Ma lei la sua decisione l’ ha presa
in tutta libertà anche perché è grande e vaccinata. Per papà Aldo,
l’eventualità di una rinuncia all’ultimo istante rimarrà sicuramente
solo una semplice speranza, vista soprattutto la determinazione della
figlia. E la madre come voterà. Prevarrà l’amore filiale per la
contentezza che la figlia ha potuto trovare lavoro oppure sarà l’amore
coniugale a prevalere?
|