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Si
acuisce sempre di più la crisi all’interno dei Democratici di Sinistra
di Gallipoli. In un documento sottoscritto da cento iscritti e
simpatizzanti Diessini tra cui Flavio Fasano, Oreste Maggio, Lucio
Fattizzo, Enzo e Francesco Mariello, chiedono a Marcello Strazzeri, segretario cittadino e Umberto Uccella
segretario provinciale del partito
di dimettersi, addebitando alle loro scelte il crollo sia in alcuni Comuni
della Provincia sia principalmente a Gallipoli. Umberto Uccella raggiunto
telefonicamente, respingendo le accuse che gli vengono mosse nel documento,
del quale però non conosce ancora il contenuto, ma “il principale
estensore” così ha risposto all’invito a dimettersi dalla carica del
partito: ”Nessuno ha titolo a chiedermi le dimissioni. Né il principale
estensore del documento né altri. Noi siamo qui riuniti per cercare di
spegnere quello che lui ha appiccato”. ”Lui” al quale Uccella fa
riferimento è certamente Flavio Fasano che Uccella evita di pronunciare e
che nelle appena decorse elezioni ha appoggiato un candidato sindaco
diverso da quello scelto dal Centro sinistra. “La richiesta di
dimissioni – continua il Segretario Provinciale è addirittura
irricevibile sul piano politico e statutario. Tra l’altro molti dei
firmatari del documento non sono neanche iscritti nei Democratici di
Sinistra”. Forse se l’aspettava Uccella questo documento a riprova che
le polemiche innescate durante la scelta del candidato sindaco non si
erano placate. “Io credo che a questo punto i firmatari del documento
debbano solamente dimostrare fino in fondo una certa coerenza. Siccome
loro in campagna elettorale hanno lavorato per altre liste, decidendo di
fare altro in campagna elettorale, non si dovranno più occupare di questo
partito”. Ormai la miccia insomma è stata accesa e c’era anche da
prevederlo che Flavio Fasano avrebbe presentato il conto agli attuali
dirigenti. “ Io voglio spegnere il fuoco – dice Umberto Uccella –
possibilmente senza quelli che lo hanno appiccato”. Messaggio chiaro
quello del Segretario provinciale dei DS cioè non è con il fuoco
che si può risolvere la crisi del partito. “Noi siamo chiamati (e
quando dice noi certamente si riferisce anche a Strazzeri) a risolvere una
crisi della sinistra gallipolina sapendo che nella Sinistra ci sono stati
Diessini che hanno impedito l’affermazione dei Democratici di Sinistra,
sostenendo peraltro iniziative elettorali che si sono dimostrate un flop”.
Insomma il messaggio di Fasano & C. sembra abbastanza chiaro. Andate
via perché avete fallito portando il partito dei DS di Gallipoli al
crollo.” C’era qualcuno che aveva dichiarato tempo fa di voler
lasciare la politica per dedicarsi a scrivere un libro. Mi chiedo perché
questo non sia ancora avvenuto”. Chiaro il riferimento all’ex Sindaco
e alla sua volontà espressa in un ‘intervista, nella quale dichiarava
di volersi ritirare dalla politica e scrivere un libro.
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Manifesti elettorali: ok e ko
16 maggio 2001
In
città, dopo l’interminabile campagna elettorale regna il silenzio. I
muri della città cominciano pian piano a spogliarsi di tutti i manifesti
affissi. Facce con sorrisi accattivanti invitavano a votare per un
candidato anziché per un altro. Oggi però quei volti che prima delle
elezioni apparivano sereni, a giochi fatti più di uno ha assunto un
atteggiamento corrucciato. Potenza del voto! E del manifesto che lancia
all’elettore un messaggio diretto ed immediato. Ma il manifesto in ogni
consultazione elettorale provoca al Comando della Polizia Municipale e a
Gallipoli specificamente al Nucleo Operativo non pochi problemi. Sono gli
agenti infatti di questa sezione dei Vigili Urbani ad occuparsi delle
infrazioni relative alla affissione fuori dagli spazi elettorali. E in
qualche occasione gli agenti del Nucleo sono intervenuti comminando anche
qualche verbale. Ora si sta provvedendo a toglierli dai muri. A farlo sono
i cantonieri del Comune di Gallipoli sotto la vigilanza degli agenti. Ma
ci si chiede: con l’arrivo dei primi turisti, infatti già si intravede
qualche tedesco, in che condizioni è la città dopo le due giornate di
voto? Sicuramente le strade avrebbero bisogno di un intervento radicale.
Non solo quelle centrali come il corso Roma ma anche le adiacenti, dove
ancora sono ci sono tappeti di volantini, bigliettini di ogni forma e
colore. Il comando della Polizia Municipale ha già interessato la Gesenu,
la ditta che a Gallipoli provvede alla pulizia e alla raccolta dei Rifiuti
Urbani. Ad essere sottoposte ad un continuo tartassamento di ogni genere
sono state le scuole. Dopo la maratona elettorale non avevano un bello
aspetto. Una prima pulita è stata data dagli addetti del Comune. Ma in
alcuni edifici addirittura il pavimento ha cambiato colore. Per terra
ancora ci sono i segni dell’affollato calpestio delle scarpe degli
elettori. C’è voluto infatti da parte dei bidelli un intervento
ulteriore per riportare i mattoni ai colori originali. Insomma par di
capire che la maggiore affluenza alle urne sia bastata da sola a mandare
in tilt scuole e strade. Il ritorno alla normalità sta avvenendo pian
piano. Ancora qualche rimozione di altri manifesti e il più è fatto.
Anche perché si potrebbe correre il rischio, lasciandoli, di veder
comparire gli stessi candidati alle prossime campagne elettorali.
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"Osservatorio
sul
Salento"
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