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18 maggio 2001
I
dirigenti della Margherita nel fare un’analisi del voto del 13 maggio
invitano ad “un incontro tra le segreterie politiche e i consiglieri
eletti per la coalizione, al fine di definire mezzi e modi di
un’efficace azione comune”. Nell’analizzare i risultati non si
poteva non partire dalla sconfitta del centro sinistra “le cui ragioni
sono evidenti e facilmente riconducibili – dice la nota – al clima di
confusione generato da personalismi paralizzanti e da comode
strumentalizzazioni del recente passato amministrativo. In questo quadro,
tuttavia, il risultato elettorale premia la qualità e la credibilità
dello sforzo di rinnovamento proposto, attribuendo limpidamente alla
Margherita un ruolo di importante riferimento moderato nel centro
sinistra”. I tre dirigenti firmatari della nota, Salvatore Ferraro per i
Democratici, Roberto Piro per il PPI e Nicola Ripa per Rinnovamento
Italiano, sono preoccupati per “gli elementi di instabilità e di
pesante condizionamento che fin da ora si intravedono nella coalizione di
maggioranza”. L’importante secondo i tre coordinatori cittadini
delle forze che compongono la Margherita è che con “passione e
entusiasmo” si sia arrivati a costruire “l’unità tra le forze del
centro sinistra”. Ed è per questo che in Consiglio Comunale “la
presenza di una opposizione qualificata e consistente potrà trovare
certezze, coesione,e sincronia solo attraverso un dialogo comune che dia
senso politico al lavoro fin qui svolto ed alla prospettiva che si intende
dare”.
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Intervista a Strazzeri
19 maggio 2001
Nel
giorno in cui l’onorevole Massimo D’Alema ringrazia i Gallipolini, lo
farà questa mattina nel teatro Italia alle 10,30 Marcello Strazzeri
interviene a far chiarezza nella polemica continuata all’interno del
partito della Quercia di Gallipoli, con i fasaniani. “Finalmente ci
siamo liberati con sollievo di un incubo” più o meno suona così il
messaggio che viene fuori dall’intervista al professore Marcello
Strazzeri, segretario cittadino dei DS, con preciso riferimento all’ex
sindaco Flavio Fasano, che Umberto Uccella, segretario provinciale e lo
stesso Strazzeri considerano automaticamente fuori dai DS, insieme ai suoi
amici, “per aver sostenuto o partecipato come candidati nelle liste
civiche”.
Flavio
Fasano vi ha addebitato la colpa della sconfitta, invitando lei e Umberto
Uccella a dimettervi dalle vostre cariche: ”Fasano
non ha alcun titolo a chiederci le dimissioni. Al massimo può
chiedere quelle di Vallebona, per la cui lista, da lui stesso promossa e
sponsorizzata, si è attivamente prodigato. Come tra l’altro gli ha
doverosamente riconosciuto lo stesso Vallebona in un comizi, ringraziando
sia lui (Fasano) che quelli che oggi, in un singolare gioco delle
tre carte fanno finta di dimettersi da un partito da cui si sono
automaticamente mesi fuori con grande sollievo di quegli iscritti che da
sempre militano sotto il simbolo della Quercia e non solo quando il
partito fa ciò che loro vorrebbero”.
Lei
ritiene che la coalizione del Centro sinistra insieme a Rifondazione
Comunista abbia portato un valore aggiunto alla elezione
di D’Alema? “La coalizione del Centro
Sinistra ha impedito che, a causa delle divisioni laceranti consumatesi
nel corso della gestione dell’ex Sindaco , la maggior parte
dell’elettorato Popolare, Verde, Democratico, Socialista, si sentisse
profondamente demotivato. Abbiamo perciò contribuito a far comprendere al
popolo democratico e riformista della Comunità Gallipolina l’importanza
e la portata della strategia nazionale”.
Professore
Strazzeri, tanto per fare chiarezza, le decisioni che venivano prese dal
Direttivo, esprimevano sempre la volontà della maggioranza oppure, come i
dissidenti accusano erano decisioni imposte? “Il
partito ha sempre deliberato negli organi dirigenti sezionali a larga
maggioranza, sia nell’indicazione della candidatura di Remo Natali sia
in quella di Biagio Palumbo. Anche quando sapevamo che i dirigenti auto
esclusisi di oggi, già in quella fase lavoravano per la formazione di una
lista civica, poi gemmata in una seconda.
Il
dissenso ormai dilaga e qualcuno comincia a consegnare la tessera…forse
anticipando l’azzeramento. “E’ ridicolo che
qualche personaggio dall’incerto profilo politico, come il signor
Napoli, tenti di mettere a segno qualche effetto mediatico. Interi gruppi
dirigenti del nostro partito, per semplici ragioni di dissenso politico
interno sono stati decapitati, anche se fortunatamente la loro militanza
nonostante tutto è rimasta all’interno del Centro Sinistra”.
Perché
il partito non si è mosso prima contro Flavio Fasano e gli altri? “Ufficialmente
ancora nessuno era uscito allo scoperto. Tra l’altro ho ancora nelle
orecchie le belle parole dell’ex Sindaco quando alla presenza del
Presidente Massimo D’Alema, nella Biblioteca Sant’Angelo, in una
Assemblea del partito prima delle elezioni si dichiarava convinto
sostenitore della coalizione e che accettava qualsiasi candidatura a
Sindaco all’interno del Centro sinistra”.
Ed
ora? Dopo tutte queste polemiche quali sono le prospettive per il partito
di Gallipoli? “Fra giorni avvieremo il
tesseramento fiduciosi per le numerose richieste di nuove adesioni e di
reimpegno da parte di compagni che sono stati oggetto di incredibili
pratiche di esclusione nel corso di gestioni del partito, trasformato in
pura cassa di risonanza di decisioni prese altrove”.
Pensa che questo sia l’ultimo atto della vicenda?
“Per quanto mi riguarda con questo chiudo
ogni polemica per dedicarmi alla ricostruzione del partito, insieme a
tutti gli iscritti che hanno resistito all’attacco più insidioso che
sia stato mai sferrato al partito”. Per adesso l’unico ad aver reagito
al manifesto della segreteria dei DS è stato Sebastiano Napoli, ex
Assessore al Commercio dell’ultima Giunta Fasano, consegnando la tessera
al partito. Vedremo se lo faranno anche gli altri. |