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Non
potrà certo essere un biglietto da visita da esibire quello della città
invasa da cani randagi in giro per le strade e neppure lo spettacolo di
cumuli di rifiuti di ogni genere scaricati un po’ dovunque, tale da far
sembrare le zone, delle autentiche discariche a cielo aperto. In via
Messina, adiacente a via Trento si può trovare di tutto. Dai materassi,
alle carcasse di lavatrici, frigoriferi, materiale edile di risulta,
scaricato lì abusivamente. Della zona Peep 3 ce ne siamo occupati altre
volte. Viale Berlinguer è un ricettacolo di solai di eternit, cioè
amianto, topi di tutte le grandezze, rifiuti nocivi e tossici a cominciare
dalle bombolette che vengono utilizzate per l’edilizia, water, pile,
lavandini. Scaricate abusivamente da operai provenienti da ogni parte. Due
spiazzi tra due blocchi di villette, di due vie adiacenti al vialone, non
sono fruibili a causa di ogni sorta di immondizie. Una rogna in più per
il neo sindaco Giuseppe Venneri. A completare lo spettacolo indegno di una
città che si dichiara a vocazione turistica, le minacce agli abitanti
delle zone da parte degli abusivi scaricatori di rifiuti. Per quanto
riguarda l’argomento randagismo la situazione è ben più grave. Non
passa giorno che un cane non morda una persona. E proprio ieri per strada
un signore mostrava i segni ad un polpaccio lasciati da un cane. Questo
poi è il periodo in cui le cagne sono in calore, e sono frequenti
spettacoli per niente edificanti di accoppiamenti. In ogni angolo della
città. Forse sarebbe proprio il caso di avviare una campagna di
sterilizzazione dei randagi. E i “ricordini” che vengono lasciati a
bella vista sul Corso Roma, dove li mettiamo. E pensare che esiste
un’ordinanza Sindacale che obbliga i proprietari di cani di munirsi di
paletta e sacchetto per raccogliere gli escrementi. Basterebbe farla
rispettare. Ma i cani in circolazione non sono tutti randagi. Ve ne sono
un buon numero abbandonati dai proprietari perché magari ritenuti ormai
ingombranti. Poi finiscono avvelenati e gli animali trovano rifugio in un
qualsiasi angolo di strada.
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"Il pittore Catalano"
25 maggio 2001
Verrà
presentato questa sera alle 20,30 nel Santuario di Santa Maria dell’Alizza
in Alezio il Volume “Il pittore Catalano” edito dal CRSEC Distrettuale
della Regione Puglia di Gallipoli, di Elio Pindinelli e Mario Cazzato,
grazie alla collaborazione del Comune di Alezio, e della Parrocchia di
Santa Maria dell’Alizza. Il libro, per la cui realizzazione hanno
collaborato gli operatori culturali del Centro sotto la guida degli
autori, è corredato da una ricca rilevazione fotografica ad alta
definizione. L’opportunità per la presentazione del libro è data dalla
ricollocazione nel suo sito della tela di G. Domenico Catalano
raffigurante San Pancrazio Vescovo, una delle migliori opere del pittore e
sottoposta a restauro a cura dell’Amministrazione Comunale di Alezio ed
eseguito dal restauratore Valerio Giorgino. Il restauro del dipinto sarà
illustrato dalla dr.ssa Filomena Barbone della Soprintendenza Beni
Ambientali di Bari, mentre alcune note di presentazione del volume saranno
curate dagli stessi autori. Gian Domenico Catalano rappresenta un fenomeno
tra i più importanti nel panorama pittorico salentino, tra il 500 e il
600 e ha lasciato nelle numerose chiese di Gallipoli e Alezio una cospicua
testimonianza di quella che fu la sua arte. Il libro va ad arricchire la
produzione libraria del CRSEC che in questi ultimi anni ha privilegiato la
promozione di quelle che sono le risorse culturali, artistiche,
architettoniche ed urbanistiche di Gallipoli, Alezio, Sannicola, Tuglie e
Taviano. A cominciare con il volume “L’isola di Sant’Andrea
– tra mare e terra”, poi con “Civitas Confraternalis –
L’esperienza Confraternale in età barocca” – “Dal Particolare
alla città - Edilizia, architettura e urbanistica nell’area Gallipolina
in età barocca” – “I Santi, la Casa, la famiglia –Edicole sacre a
Gallipoli e dintorni”.
INFS: termina la campagna di inanellamento
26 maggio 2001
Culmina
martedì prossimo alle 10,00, con la liberazione di alcuni esemplari di
varie specie di rapaci, la campagna di inanellamento svoltasi nel mese di
aprile e maggio sotto il coordinamento dell’INFS (Istituto Nazionale per
la Fauna Selvatica), nell’ambito del progetto di ricerca sugli Ambienti
naturali salentini promosso e finanziato dal Comitato di Gestione
dell’Ambito Territoriale di Caccia Lecce-Sud. La liberazione degli
esemplari, che verrà effettuata dalla Stazione di Monitoraggio e di
inanellamento dell’avifauna, in località Madonna del Casale nel
territorio di Ugento, è stata curata dall’Osservatorio Faunistico
Provinciale del Museo Civico di Storia Naturale del salento di Calimera,
diretto dal dott. Giacomo Marzano. Nel corso della giornata saranno
effettuate le ultime catture della stagione, anche a scopo didattico e di
sensibilizzazione. All’evento parteciperanno intere scolaresche, i
rappresentanti degli Assessorati all’Ambiente della Regione e della
Provincia, con l’ufficio Caccia e le Guardie Venatorie Provinciali gli
Ambiti Territoriali Caccia nord e sud, il corpo forestale dello stato e
una troupe di Rai 3 Puglia. |