Stralci di vita gallipolina
Maggio 2001 - Pag. 17

 
 

 

Sindaco e Giunta

 

26 maggio 2001

Le riunioni tra il sindaco Giuseppe Venneri, gli esponenti politici cittadini del CCD, CDU, AN e Forza Italia e i consiglieri comunali che compongono la coalizione di maggioranza si susseguono ormai a ritmo serrato. Venerdì sera il Sindaco ha incontrato i dodici neo eletti che sosterranno la Giunta. All’ordine del giorno la composizione della giunta, la presidenza del Consiglio e le commissioni consiliari. Insomma si è parlato di tutto l’organigramma della nuova Amministrazione Comunale. Decisione nessuna. “Insieme ai partiti, che fra l’altro hanno dimostrato piena disponibilità – dice Giuseppe Venneri – stiamo lavorando all’unisono per varare la Giunta quanto prima. Siamo quasi pronti. Entro l’inizio della prossima settimana sarà tutto a posto”. Di proposte stando ad alcune indiscrezioni ne sono state fatte tante. Fra tutte due: la prima è quella di mettere nel piatto della suddivisione delle cariche anche la presidenza del Consiglio e la delega di vice sindaco. In questo modo si avrebbero nove deleghe. Sette assessori più la delega di vice sindaco e la carica di Presidente del Consiglio. Da darne due a testa per ogni partito, a prescindere della consistenza numerica in fatto di voti. La seconda proposta riguarda la suddivisione degli assessori in maniera proporzionale. E cioè a secondo di quanti consiglieri un partito ha espresso. In questo modo a Forza Italia andrebbero tre assessori, e due a testa sia al CCD che ad Alleanza Nazionale. Il CDU rimarrebbe al palo. Ma sicuramente, se passasse questa tesi, gli verrebbe assegnata la carica di Presidente del Consiglio, carica che pare sia destinata ad Elio Pindinelli ritenuto, un po’ da tutti abbastanza esperto per ricoprirla. Per quanto riguarda le voci sui nomi degli assessori ce ne sono tante e tutte in libertà. Pertanto prima di martedì non si farà nulla in quanto Giovanni De Marini sarà impegnato a Roma nella Direzione Nazionale del partito. L’altro argomento affrontato nella riunione di venerdì sera è stato quello riguardante la scelta degli assessori, esterni agli eletti. L’idea era stata del Sindaco. I quattro più suffragati avevano condiviso completamente la decisione ma non trovava d’accordo, ne’ Enzo Benvenga di Forza Italia ne’ Antonio Crisogianni del CCD. I due sostenevano che non era utile escludere a priori i Consiglieri ed anziché rappresentare per l’amministrazione “un valore aggiunto utilizzare chi è stato eletto con un vasto consenso” sembrava “una quasi punizione”. La decisione presa è di non porre veti preventivamente. E comunque saranno i partiti a presentare i propri candidati. Insomma se qualche consigliere comunale vuole avanzare la candidatura ad Assessore ora lo può fare. Sempre che, venga accettata dal partito di appartenenza. Tutti i Consiglieri di maggioranza intanto lo hanno escluso, dichiarandosi contenti di rimanere Consiglieri Comunali e dimostrando in questo modo grande sensibilità nei confronti degli elettori. Comunque a titolo di cronaca il Consigliere Comunale rimane in carica cinque anni, l’assessore, nel caso di rimpasto della Giunta, rischia di essere sostituito e sacrificato sull’altare di una alternanza che in politica è frequente.

Assessori, spuntano i primi nomi 

28 maggio 2001

La voce è attendibilissima, ma la notizia non è ancora ufficiale: i sette tasselli che comporranno la Giunta Comunale sono stati messi ognuno al proprio posto. La “torta” è stata suddivisa ed, almeno così sembra, i partiti hanno accettato la spartizione. A Forza Italia, che è poi il partito più forte all’interno della coalizione, con sei consiglieri in Consiglio Comunale, vanno due assessori più la carica di Presidente del Consiglio, al CCD, che ha due seggi, sono stati assegnati due assessori, ad Alleanza Nazionale, con tre seggi, sono toccati due assessori più la delega di vice sindaco, al CDU con un solo seggio, nella Giunta avrà un assessore. Ma quali sono i papabili? A questo punto le voci cominciano ad essere le più disparate possibili, senza alcuna conferma. Tanto per  riportare qualche indiscrezione e partendo da Forza Italia, le notizie che corrono sono che Giuseppe Coppola, operatore turistico, vice presidente dell’APT di Lecce, dovrebbe essere assessore insieme o al dott. Antonio De Marini dirigente della USL LE/2 di Maglie, già sindaco di Gallipoli nella prima Repubblica oppure al figlio Toti De Marini commercialista. La presidenza del Consiglio dovrebbe essere affidata all’ingegnere Enzo Benvenga, decano dei Consiglieri Comunali. I due assessori del CCD, stando sempre alle voci, potrebbero essere, uno l’ingegnere Enzo Maggio cognato di Sarino Spada e zio di Rosario Solidoro, l’altro Franco Crisogianni, che nella passata Amministrazione era nella maggioranza del sindaco Fasano, poi dissociatosi e passato insieme a Solidoro nelle file dell’opposizione, cugino di Antonio Crisogianni eletto consigliere nelle file del CCD. Per Alleanza Nazionale, Elio Pindinelli dovrebbe essere assessore con delega di Vice Sindaco mentre l’altra nomina ad assessore dovrebbe andare a Marisa Diamante, la prima dei non eletti nella lista di AN e Consigliere Comunale uscente. In questo caso la giunta si colorerebbe di rosa e si stabilirebbe un primato per Gallipoli: mai nella storia amministrativa gallipolina c’era stata una “assessora”. Quello comunque che la gente si augura è che questo Governo cittadino operi per il bene di Gallipoli e che duri in carica cinque anni. Per quanto riguarda le nomine vi sono equilibri che sembrano retti da un filo sottilissimo, che ad un semplice alito di vento potrebbero essere scombinati. E’ chiaro che queste sono solo voci, e potrebbero essere smentite o confermate. Le riunioni ancora si susseguono. Ieri sera tardi c’è stata quella tra il Sindaco e i Consiglieri Comunali di Forza Italia e non è detto che sia potuto accadere qualcosa, circa le nomination. Comunque dovrebbe essere l’ultimo incontro. La speranza è che per l’assegnazione delle deleghe non passino altri dieci giorni. Si rischierebbe di iniziare l’estate senza amministrazione Comunale. Oltretutto parrebbe di essere andati indietro nel tempo, quando la sovranità delle scelte era assegnata ai partiti e non al sindaco.


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