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Questa
sera l’Ulivo sceglierà il candidato sindaco. Stando ad alcune
indiscrezioni per prima cosa
sarà un candidato “identificabile
con l’area che lo esprime”. Poi dovrà essere una persona “onesta e
capace” senza preclusione verso alcuna
categoria lavorativa. Nomi ne sono stati fatti
a iosa. Da più parti, però, in questi giorni si è parlato di
Remo Natali, docente di filosofia e storia al Liceo di Gallipoli, nonché
candidato sindaco nel 1993 nella lista di Rifondazione Comunista. Lui
stesso si è dichiarato possibilista. Di certo
fa parte di una rosa di papabili.
Questo insomma è ritenuto il passo decisivo per siglare l’accordo.
Superato questo ostacolo, il gioco è fatto. Allora si che si potrà
ufficializzare, senza alcun dubbio la nascita dell’Ulivo anche a
Gallipoli. E’ la prima volta infatti in assoluto che in città DS,
Socialisti Democratici, Popolari, Partito dei Comunisti Italiani, Verdi
trovano un accordo su un programma e costituiscono quella che è la
coalizione del Governo centrale. In più c’è Rifondazione Comunista. In
effetti però il primo approccio del partito di Bertinotti all’Ulivo è
avvenuto alla festa di Liberazione, come appunto sottolinea il Segretario
cittadino Giorgio Franco. Anche se qualche esponente di spicco del partito
non è che faccia salti di gioia.
E’ chiaro a questo punto visto
che ormai si è in dirittura d’arrivo, ogni ostacolo
è stato appianato. Specialmente all’interno dei partiti. A
cominciare proprio dai Diessini. Sicuramente è stata fatta chiarezza ed
è stato recuperato uno spirito di collaborazione politica. Soprattutto
alla luce di quanto evidenziavano Giorgio Trianni, Giovanni Carmone Paolo
Piccolo ed altri tesserati alcuni giorni fa in una lettera indirizzata a
Massimo D’Alema nella quale parlavano
di mancanza di “spirito di collaborazione politica tra i compagni
del partito”. Nei Popolari però il fuoco covava sotto la cenere e alla
vigilia di questo accordo divampa. Stando ad alcune dichiarazioni di due
delegati del partito nel Congresso Provinciale: Cosimo Verona e Salvatore
Antonaci la base del partito è stata tenuta sempre all’oscuro di tutti
movimenti. Non accettano i due esponenti del PPI che questa sera si scelga
già il candidato sindaco per l’Ulivo, anche in nome e per conto del
partito, senza che nessuno dei Popolari
sapesse nulla. I due lamentano quindi una mancanza di democrazia
all’interno del partito. E non si dicono per niente d’accordo sulle
strategie messe in atto da alcuni leader. Insomma non è tutto oro quello
che luccica. Rimarrà questa una protesta isolata, oppure non è altro che
la scintilla che farà divampare l’incendio, fino a mettere in dubbio
scelte fin qui prese?
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Nessun accordo raggiunto dall'Ulivo
sul nome del sindaco
6 marzo 2001
Dalla
riunione di ieri sera tra tutti i segretari dei partiti dell’Ulivo,
compresa Rifondazione, doveva uscire il candidato sindaco. Invece nulla da
segnalare. Nessun accordo è stato raggiunto. I sette segretari che
compongono l’alleanza si sono aggiornati a venerdì prossimo. Ogni
partito comunque fino a qualche giorno fa’ aveva un suo candidato. I
Democratici pare tifassero per il dott. Lamberto Coppola, I Socialisti
Democratici Italiani per Gigi D’Amato oppure per l’avv. Biagio Palumbo,
i Popolari per l’avv. Sebastiano Vetromile, Rifondazione Comunista per
il prof. Remo Natali, che era ben visto anche da altri. I Verdi
appoggiavano la candidatura di Cesare De Rosa.Un po’ scoperti erano i
Diessini. Ad un certo punto era stata sussurrata anche la candidatura per
i DS di Giorgio Trianni. Ma
ciò voleva dire scontentare una frangia assai consistente del partito con
conseguenze di spaccatura. Ed ora, cosa succederà? Questa la domanda che
ricorrerà sulla bocca dei gallipolini, continuando con
il toto candidato. Intanto tra le forze del centro sinistra
l’accordo sul programma c’è già. E’ solo questione di qualche
giorno e sicuramente tutto si
sistemerà.
Per
quanto riguarda invece la polemica all’interno del Partito Popolare,
Cosimo Verona e Salvatore Antonaci spiegano meglio la loro posizione
critica. I due in pratica si aspettavano che si riprendesse il Cogresso
cittadino e di eleggere il Segretario. Invece è accaduto il
Commissariamento. Pur davanti alla assicurazione del rappresentante
provinciale Francesco Longo di ripresa dei lavori. Secondo i due “Questa
strozzatura del Congresso è un segnale antidemocratico soprattutto per un
partito ispirato fortemente ai valori democratici”. La loro speranza
comunque è che “le fresche forze nate da un forte consenso elettorale
quale il Consigliere Regionale Enzo Russo, riescano a democratizzare il
partito”.
In merito a questa vicenda interna del PPI di
Gallipoli interviene il Segretario Provinciale Cosimo Casilli e getta acqua sul fuoco “Il delicato momento
elettorale – egli scrive in una nota – impone prudenza. Il confronto
interno, pur necessario, deve avere luogo, come regola vuole, subito dopo
le elezioni amministrative e politiche. Oggi abbiamo il compito di
confrontarci e concorrere con il Centro – Destra”. Per quanto poi
riguarda la presunta mancanza di dialogo con tutte le componenti del
partito principalmente in relazione alla situazione politica attuale, come
sostengono Verona e Antonaci, l’on. Casilli precisa che “dalle notizie
assunte dal Commissario del Partito, Francesco Longo, il gruppo di lavoro
locale, costituito da ben cinque amici e coordinato da Roberto Piro, si è
regolarmente riunito, anche in forma allargata ed assembleare, ed ha
lavorato in piena sintonia con la Segreteria Provinciale”.
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Continuano i dissidi interni tra i
popolari di Gallipoli
7 marzo 2001
Non
c’è pace tra i Popolari! Dopo le dichiarazioni polemiche di ieri di due
iscritti nonché delegati per il Congresso Provinciale e la fuoriuscita di
qualche settimana fa’ di una ventina di tesserati arriva oggi
l’ennesima protesta con tanto di dimissioni del dottor Lillino Cataldi,
dal Gruppo di Lavoro locale, al quale è affidato il compito di gestire il
partito coordinato da Roberto Piro e al quale è affidato il compito di
gestire il partito. Cataldi, nella sua lettera intanto smentisce le dichiarazioni del segretario Provinciale Cosimo Casilli secondo il quale il
gruppo di lavoro si sarebbe riunito periodicamente. “Apprendo dalla
stampa che il coordinamento del PPI di Gallipoli, coordinato da Roberto
Piro – scrive Lillino
Cataldi – si riunisce regolarmente e lavora in piena sintonia con la
Segreteria Provinciale. Mi risulta invece,pur avendone fatto parte a pieno
titolo, che solo una parte del gruppo di lavoro si riunisce regolarmente e
decide autonomamente” .Per rinfrescare la memoria va ricordato che il
gruppo era composto da Antonio Giannone, Emanuele Liaci, Giorgio Casalino,
Roberto Piro e Lillino Cataldi.
Pertanto anche Cataldi ritorna sul problema di antidemocraticità
all’interno dei popolari e rimane “perplesso” che “il gruppo di
lavoro, sin dalla sua costituzione avesse già al suo interno un
referente, un “leader”. Stando a quanto scrive Cataldi il metodo usato
è “un atto in positivo che respingo fermamente. Ciò è la
dimostrazione che la leadership del partito non deve essere, in alcun modo
intaccata. La maggior parte degli iscritti però non la condivide. A
questo punto viene il sospetto che il bersaglio di tutti gli strali sia
Roberto Piro. Eppure per le prossime elezioni si è detto pronto a
spendersi completamente per il partito. Intanto venerdì i sette segretari
dell’Ulivo quasi sicuramente sceglieranno il candidato sindaco. Per
dovere di cronaca segnaliamo le numerose attestazioni di stima, arrivate
per il il professore Remo
Natali alla notizia che potrebbe essere lui il candidato per il centro
sinistra..
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