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E’
possibile che sul Comune di Gallipoli siano stati compiuti atti
amministrativi, all’insaputa del Commissario prefettizio Francesco
Leopizzi, relativi a progetti, che in seguito alla discussione in
Consiglio Comunale, provocarono la attuale crisi amministrativa? “Se
questo è avvenuto- scrive Elio Pindinelli in una nota – e si scoprisse
che ad insaputa del Commissario sono stati compiuti atti finalizzati a
raggiungere l’obiettivo voluto dall’Amministrazione Fasano e non
condivisi dalla maggioranza del Consiglio Comunale uscente, il Commissario
ha un unico dovere rassegnare le proprie dimissioni e trasferirsi
stabilmente a Biella”. La replica dell’ex Consigliere Comunale di AN
scaturisce dalle dichiarazioni rese alla stampa dal dott. Francesco
Leopizzi che dice: “personalmente non ho fatto alcuna deliberazione di
compravendita di azioni” rispondendo alle accuse dei Segretari della
Casa delle Libertà riportate nella lettera inviata al prefetto di Lecce
Giovanni D’Onofrio, secondo la quale il Comune di Gallipoli avrebbe
acquisito quote del Consorzio SETA (Servizi,Territorio, Ambiente) (nel
quale ha interessi la Cogei, la società appaltatrice del servizio di N.U.
a Gallipoli), per poi ottenere, con un “ampliamento dei servizi e la lievitazione dei costi” la riproposizione della “Multiservizi”.
Elio Pindinelli allora rispondendo all’invito del
Commissario prefettizio secondo cui “bisognerebbe parlare provando ciò
che si dice” fornisce un po’ di dati . “Il Comune di Soleto - scrive
Pindinelli - ha deliberato la cessione al Comune di Gallipoli di 200
azioni della |
Seta s.p.a.; il Comune di Sogliano ha fatto
altrettanto come pure il Comune di Castrì, mentre il Comune di Sternatia ha ceduto ben
1000 azioni”. Per un totale
di 1600 azioni “tutto ciò sulla base di una deliberazione del consiglio
di Amministrazione della Se.T.A. che nella seduta del 12.01.2001 ha
deliberato l’adesione alla società ed il conseguente trasferimento di
quote al Comune di Gallipoli”. Ma il Capo del Comune di Gallipoli
“personalmente” non ne sa nulla di questa operazione. “Senza la
preventiva richiesta dell’Amministrazione Comunale di Gallipoli –
insiste Pindinelli - un Consiglio di Amministrazione di una società privata, non può deliberare la cessione di quote”.
Sotto accusa Pindinelli mette i provvedimenti che il Prefetto Leopizzi ha approvato e che lo stesso rifiuta di considerarli
“fasaniani”. Eccoli qui di seguito: “approvazione dello statuto
della società, di gestione e costruzione del porto turistico, la proroga
dei contratti privati già scaduti e non più prorogabili a norma di
regolamento, il bando della farmacia Comunale, il Comitato Gemellaggi
costituito con una pletora di personaggi legati a filo doppio al partito
dei Ds e Fasano”. Inoltre il dottor Leopizzi avrebbe gestito i Concorsi
“con le stesse modalità e procedure stabilite dall’Amministrazione di sinistra”,
non avrebbe tenuto conto secondo Elio Pindinelli “del deliberato
del Consiglio Comunale e riaprire la Casa di Riposo Cappuccini”, infine avrebbe
fatto perdere al Comune di Gallipoli la somma di £ miliardi e mezzo per
“non aver attuato il bando suppletivo per l’assegnazione degli alloggi
di edilizia popolare”.
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Il
sospetto che i Concorsi per Vigili Urbani e del Funzionario dell’Ufficio
di Ragioneria, in via di espletamento nel Comune di Gallipoli, siano
truccati lo ha avuto un concorrente, risultato tra l’altro, dopo la
prima prova idoneo a partecipare alla seconda prova. Senza pensarci su
allora, ha preso carta e penna, anzi h aperto un file del computer e ha
scritto
al Procuratore capo della Procura di Lecce, al Prefetto di Lecce, al
Comando dei Carabinieri di Gallipoli e al Commissario Prefettizio del
Comune di Gallipoli e dice “Durante questo periodo ho appreso che i posti in cui concorro sono stati già assegnati e
che le successive prove non sono altro che pura formalità”. Solo che
dimentica, si fa per dire, di apporre il proprio autografo in calce
all’esposto.
Nella lettera, datata 1 febbraio 2001, con dovizia di
particolari, vengono riportati nomi
e cognomi dei presunti vincitori. Per i posti di Vigile Urbano vengono
fatti riferimenti particolareggiati accostando i presunti vincitori a
parenti più o meno conosciuti in città. Secondo “l’anonimo”,uno
dei due vincitori ( ?) nell’ultimo concorso si sarebbe classificato oltre il 150° posto.
Sulla lettera è riportato anche il presunto vincitore del concorso
di Funzionario dell'Ufficio Ragioneria “già segnalato - dice- alle Signorie Vostre”.
Il ricorrente anonimo, ma non troppo, chiede intanto alle autorità in
indirizzo “ad eseguire i necessari accertamenti ed invalidare le
procedure dei concorsi sin qui espletati”. Ai Carabinieri in particolare
chiede di “presenziare durante le prove in quanto corre voce che le
relative prove di esame siano state già consegnate ai vincitori”. Al
Commissario prefettizio il ricorrente chiede, pertanto, “di non dare
luogo all’espletamento dei concorsi”.
I carabinieri negli uffici comunali indagano sul
concorso per vigili
14 febbraio 2001
E’ stato facile
associare la presenza sul Comune di Gallipoli dei Carabinieri,
all’espletamento delle prove di concorso per funzionario di Ragioneria
per spargere la voce che i militi dell’Arma avevano eseguito un blitz
negli uffici comunali, per sequestrare tutti gli atti relativi ai concorsi
recenti e passati. Anche alla luce dell’ennesimo esposto anonimo di un
concorrente ai due posti di vigile urbano. In effetti una visita dei
carabinieri sul Comune c’è stata, come confermano al Comando, ma si è
trattato però di una visita quasi di “routine”. I militari hanno
portato via solo alcuni documenti relativi ai recenti concorsi espletati.
A questi si potrebbe aggiungere fra giorni l’elenco dei partecipanti.
Siccome però si è in assenza di una formale denuncia, scritta,
circostanziata e principalmente firmata risulta impossibile a chiunque mettere sotto sequestro
atti e documenti relativi ai concorsi..
Par di capire invece che l’unico mezzo per bloccare i concorsi, laddove
si riscontrasse qualche infrazione e
qualcuno si ritenesse danneggiato, è il ricorso al Tribunale
Amministrativo Regionale (TAR)
Ma senza dimenticare di firmare l’esposto. Se poi si ritiene che
un provvedimento preso dal Commissario Prefettizio sia “Illegittimo,
illecito e mafioso”, come evidenziato in un’altra lettera con firma
senza dubbio apocrifa, si abbia il coraggio di uscire dall’anonimato e
denunciarlo pubblicamente.
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