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Servono
circa 130 milioni per poter
allestire la sfilata di domenica e martedì necessari i premi ai carri e
gruppi mascherati, per pagare il compenso a Gegia e ai gruppi
internazionali folkloristici di Mormanno e quello ungherese e per il
cachet al “Carabi show”. A tutto questo ci sono da aggiungere tutte le
altre spese comprese tribune per gli spettatori e Siae. Le entrate fino ad
ora sicure sono quelle del Comune di Gallipoli che rispetto all’anno
scorso risultano decurtate di venti
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milioni. Al posto di settanta milioni, ne sono stati deliberati cinquanta. La Provincia un contributo lo ha promesso, la
Regione neanche a parlarne. L’Apt di Lecce nella passata edizione
contribuì con otto milioni. Per quest’anno si spera quanto meno
nella stessa cifra. Ma intanto i componenti del Comitato hanno dovuto
ricorrere ad una fideiussione con una banca per poter onorare gli impegni
presi e pagare i premi. Mentre hanno dovuto addirittura affittare le
transenne. |
Ecco i carri,
e la festa esplode
26 febbraio 2001
Un
bagno di folla a Gallipoli per la sessantesima edizione del Carnevale
gallipolino proveniente da tutta la provincia di Lecce, con il corso Roma
intasato in ogni ordine di posti. La sfilata dei carri
allegorico-grotteschi e dei gruppi mascherati inizia con una
mezz’ora di ritardo con la scatenata Gegia e Gino Cuppone a cercare di
riscaldare l’ambiente. Sulla tribuna d’onore il presidente della
Regione Puglia Raffaele Fitto, l’Assessore Regionale al Bilancio Rocco
Palese e l’On. Alfredo Mantovano. La sfilata è aperta dal gruppo
esotico “Caraibi show”. Ad esibirsi sul carro allestito
dall’Associazione Carnevale per l’occasione cinque splendide ragazze
dei caraibi. La manifestazione trascorre all’insegna della
spensieratezza, anche se, purtroppo, le bombolette di schiuma vendute
impunemente, contribuiscono ad infastidire non poco gli spettatori.
A dare un tocco di internazionalità, oltre ai Carabi
show, ci pensa il gruppo folkloristico ungherese con danze
tradizionali. “Sono questi minimi presupposti per avere nei prossimi
anni un carnevale internazionale – dice al microfono Gino Cuppone.
”Tre ore sono passate da quando abbiamo iniziato – aggiunge Gegia –
e le sorprese non finiscono mai”.
Un livello qualitativo tra i carristi che ha raggiunto quest’anno punte
abbastanza alte. Certamente i capannoni dovrebbero contribuire
maggiormente a far lievitare la qualità. Gli argomenti trattati dai
cartapestai vanno dalla satira politica locale ad argomenti di carattere
nazionale come quello della clonazione e del mondo delle favole.
”Emergenza totale” di Franco Monterosso evidenzia i problemi che
attanagliano Gallipoli. Principalmente dei pescatori. Un enorme pupazzo in
cartapesta che rappresenta un personaggio gallipolino, pescatore anziano,
da tutti chiamato “lu prossò” (il professore). ”Kalepolis
2001 - L’Odissea” di Cosimo Perrone. Un gigantesco guerriero greco,
presumibile fondatore della città bella, con in mano altri problemi
locali. Elementi dominanti dei due carri sono i pesci di varia grandezza e
di colori sgargianti. ”E la favola divenne realtà” di Umberto Natali
e Aldo Chetta ispirato a Pinocchio. Ed è proprio un burattino gigante che
campeggia e sovrasta la balena. ”Centomila, nessuno…ma uno?” di
Antonio Frisenna, Giovanni Pacciolla e Stefano De Rosa (progettista). Un
mare di magma azzurro dal quale escono tanti cloni. Il rischio per il
progettista è che venga clonato un altro Hitler. Domani pomeriggio si
replica e si conosceranno i vincitori.
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Al
Carnevale gallipolino ormai si può riconoscere il carattere
internazionale.
L’appuntamento
odierno è per le 14,30 per la consegna dei premi. Come sempre l’attesa
tra gli addetti ai lavori è snervante. Dai giudizi espressi dalla
gente comunque traspare una chiara incertezza per quanto riguarda le prime
posizioni. Sia per i carri che per i gruppi mascherati. Non c’è stato,
insomma, alla luce della sfilata di domenica, uno che si sia staccato
nettamente. Indiscrezioni è stato impossibile raccoglierne. La
competizione vede due titani di cartapesta da una parte: Leucippo, il
guerriero greco e l’anziano pescatore, entrambi comandanti di una nave e
dall’altra Pinocchio con la balena e mastro Geppetto e lo scienziato
circondato dal magma e dai cloni. La sfilata di oggi pomeriggio riserva
un’altra presenza internazionale: il gruppo folkloristico di Mormanno e
l’esibizione de “I campioni”, con animazione, ballerine e
saltimbanchi a far divertire la gente. La morte del “Titoru” poi,
sancirà, a mezzanotte la fine del Carnevale. Da domani invece, mercoledì
delle Ceneri, tutti con il naso all’insù, davanti ai crocicchi delle
città vecchia a guardare appesa la “Caremma”, una pupattola di nero
vestita che nella fantasia popolare rappresenta la mamma di “Titoru” e
che verrà bruciata la giornata di Pasqua.
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